torna al blog

Valvole a sfera: approfondimento sui materiali

Valvole a sfera metalliche e polimeriche, vediamo insieme le differenze tra i materiali di produzione degli elementi.

14 luglio 2021
Nell’estesa famiglia delle valvole utilizzate sia per fluidi idraulici che gassosi, vi sono le valvole a sfera, ovvero delle valvole caratterizzate da un otturatore sferico che consente l’apertura, la chiusura e la riduzione del flusso mediante una rotazione di 90° intorno al suo asse.
Sebbene il funzionamento sia molto semplice e caratterizzato da un’asta che provoca il movimento dell’otturatore, la realizzazione di queste valvole può essere svolta in vari modi e mediante l’utilizzo di materiali sia metallici che polimerici.

Valvole a sfera metalliche

Tra i materiali maggiormente utilizzati per la realizzazione delle valvole a sfera è presente la famiglia degli ottoni, soprattutto quando le pressioni di interesse sono appartenenti ad un range medio-basso. Tale materiale è una lega di rame e zinco fortemente utilizzato non solo per le sue proprietà anticorrosive, ma anche perché è un materiale duttile e tenace che, pur formando trucioli lunghi e indesiderati durante le lavorazioni, con accorgimenti correttivi riguardanti la composizione chimica può risultare perfetto per ottenere tolleranze strette con uno sforzo contenuto.
Altri materiali importanti per la realizzazione di queste valvole sono gli acciai al carbonio e gli acciaio inossidabili. I primi sono caratterizzati da meno elementi in lega e, quindi, sono meno costosi ma anche meno performanti rispetto ai secondi che, grazie a percentuali elevate di cromo e nichel, presentano un’ottima resistenza alla corrosione.

Valvole a sfera polimeriche

Oltre ai materiali metallici, i materiali polimerici rappresentano una classe di materiali notevolmente utilizzati per la realizzazione di valvole a sfera, soprattutto quando i fluidi condotti non sono né troppo caldi né altamente corrosivi. Infatti, pur avendo proprietà meccaniche modeste rispetto ai materiali metallici citati precedentemente, tali materiali hanno dei vantaggi enormi per quanto riguarda la formatura e il costo. Tra i principali, si possono ricordare:
- PVC: uno dei polimeri maggiormente diffusi ed utilizzati soprattutto per le sue caratteristiche relative al processo di stampaggio a caldo. Essendo facilmente formabile, infatti, risulta idoneo per la realizzazione di valvole e componentistica simile. Una problematica importante, però, è l’instabilità chimica soprattutto a temperature elevate: per questo motivo vengono solitamente aggiunti additivi di varia natura e stabilizzanti;
- PP: è il secondo polimero maggiormente diffuso e presenta caratteristiche meccaniche buone, soprattutto nella forma semicristallina (PP isotattico). Infatti, presenta un carico di rottura importante combinato con una densità inferiore a quella dell’acqua e una stabilità termica buona. Anche in questo caso, l’utilizzo di copolimeri e additivi può essere utile per migliorarne ulteriormente le proprietà;
- PVDF: polimero biologicamente inerte e caratterizzato da una T di fusione maggiore rispetto ai precedenti. Grazie all’elevato contenuto di fluoro,  presenta un’inerzia chimica importante che lo rende idoneo per applicazioni anticorrosive.

Potresti leggere anche...

Valvola di ritegno

Installazione delle valvole di ritegno con flusso verticale-orizzontale-inclinato

Le caratteristiche dell'orientamento del flusso in un impianto con valvole di ritegno: quale scegliere?

03 giugno 2021

I nostri prodotti