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Geometria e materiali delle riduzioni eccentriche

08 febbraio 2021

Cosa sono le riduzioni eccentriche?

Il termine “riduzioni” indica un tipo di raccordo caratterizzato da diverso diametro in ingresso e in uscita. Tale differenza di sezione implica una variazione anche nella velocità del fluido condotto: infatti, a parità di portata volumetrica, si avrà una velocità maggiore se il diametro diminuisce e viceversa. In particolare, è possibile esplicare questo concetto anche mediante le seguenti formule:


dove Q è la portata volumetrica, v è la velocità del fluido condotto e A è l’area della sezione. In virtù di tali espressioni è facile capire come una diminuzione di A passando da A1 a A2, comporti un aumento della velocità tale per cui il prodotto si mantenga costante.
Esistono due macro-categorie principali di riduzioni:
- Le riduzioni concentriche: caratterizzate dal mantenimento del medesimo asse per entrambe le sezioni;
- Le riduzioni eccentriche: caratterizzate dall’avere un asse differente tra ingresso e uscita.

Le riduzioni eccentriche, pur essendo meno diffuse di quelle concentriche, sono spesso utilizzate per l’adeguamento di impianti sia veicolanti gas che liquidi. Sono, infatti, particolarmente adatte ogni qual volta si debbano adattare tra loro tubi di sezione differente creando anche una certa pendenza.

La geometria delle riduzioni eccentriche

Le riduzioni eccentriche sono caratterizzate dalla presenza di alcuni parametri geometrici fondamentali per la loro definizione:
- Diametro della sezione di ingresso;
- Diametro della sezione di uscita;
- Lunghezza del profilo;
- Spessore di parete all’ingresso;
- Spessore di parete all’uscita;
- Eccentricità.
Il modello con dimensioni più contenute, all’interno del catalogo di Intertubi, presenta diametri di 26,67 mm e 21,33 mm sul bordo esterno, con spessore costante di 2,11 mm e lunghezza pari a 38 mm. Invece, il modello più esteso presenta diametri di 406,40 mm e 355,60 mm, con spessore costante pari a 9,53 mm e lunghezza di 356 mm. Tra questi, sono presenti moltissimi altri modelli con dimensioni intermedie che possono anche presentare spessori differenti tra ingresso e uscita. In generale, comunque, al crescere dei diametri si ha un aumento di lunghezza e di spessore.

Il materiale delle giunzioni eccentriche

Essendo un componente in contatto con liquidi e ambienti aggressivi, è necessario che il materiale venga scelto con molta cura in modo da garantire una buona, se non ottima, resistenza a corrosione. Per questo motivo, i materiali più utilizzati sono gli acciai 304/304L e 316/316L, ovvero acciai inossidabili austenitici che hanno come caratteristica principe quella di resistere efficacemente alla corrosione. Inoltre, presenta un buon coefficiente igienico e una possibilità di pulitura maggiore rispetto ad altri materiali, oltre ad avere buone caratteristiche meccaniche. Infine, sono anche facili da formare, forgiare e lavorare, permettendo, quindi, di ottenere la geometria voluta senza sforzi eccessivi sia in termini di costo che di tempo.

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Metodi per l’ottenimento delle riduzioni eccentriche

Le riduzioni eccentriche, così come le riduzioni concentriche, sono ottenibili mediante due metodologie principali di produzione:
- Stampaggio a caldo;
- Calandratura di una lamiera preventivamente tranciata.


Lo stampaggio a caldo è un processo di deformazione plastica che permette di realizzare il pezzo desiderato. Esso consta di una fase a monte in cui il materiale viene riscaldato e portato alla temperatura desiderata. Successivamente viene trasferito alla pressa dove viene raggiunta la forma finale tramite l’utilizzo di uno stampo che è il negativo della forma definitiva del componente. Le forme che si possono ottenere sono complesse ma la precisione dimensionale, contrariamente allo stampaggio a freddo, non è elevata e sono richieste operazioni finali per asportazione di truciolo per aumentare anche la finitura superficiale. Esistono due tipologie di stampaggio a caldo: infatti, c’è lo stampaggio a caldo diretto, che segue il ciclo descritto, e lo stampaggio a caldo indiretto, che prevede una prima fase di deformazione a freddo prima del riscaldo in campo austenitico.
La calandratura è un processo di deformazione plastica del materiale sotto forma di lamiere. Tramite il passaggio all’interno dei rulli di una calandra, la lamiera si piega e si possono ottenere forme coniche o cilindriche. La lamiera deve subire preventivamente un’operazione di tranciatura per riuscire a garantire l’efficacia del processo deformativo.
Entrambi i processi sono ottimi nella realizzazione di riduzioni eccentriche, pur presentando alcune differenze qualitative dovute alle differenze di processo.

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